martedì 5 novembre 2019

Rumore Bianco





Movimenti scalari si sedimentano sino a saturare alcune frequenze, disegnando la scia di un corpo che oscilla sino a vibrare simultaneamente fra alti e bassi per poi perdersi nuovamente nel suono organico di un fruscio primigenio.

Concerto meditativo - in occasione dell'ultimo giorno di Sistemica siete invitati a munirvi di cuscino
Giuseppe De Siati, Myvanwy Gibson e Isabella

Pinao elettrico - #giuseppedesiati
Sinth additivo - #tonylight

7 novembre 2019
18:30/21:30
via Paolo Paruta 59

#rumorebianco #spaziocavo #sistemica #soundmeditation
#ghirigori #contemplazione #contemporarypainting

In foto: Ghirigori, stencil colorato su cuscino di Giuseppe De Siati

venerdì 27 settembre 2019

INSIEME


INVITO
Un rudere sulla costa sopravvive ad un tempo e si offre, ora, nel paesaggio naturale quale luogo elettivo del godimento della bellezza naturalistica. Con questo invito che vi rivolgo, il luogo scelto viene eletto belvedere, intenzione che si manifesterà concretamente attraverso un'azione di pulitura e predisposizione all'utilizzo estetico. Il 7 luglio. L'invito che vi rivolgo è di vivere il luogo, avere un'esperienza estetica del mito materno della natura, inserendo opere tascabili e lavori pensati per essere affidati alla natura stessa. L'esperienza si concluderà al tramonto contemplando l'unità del molteplice.
I lavori sono installati e presentati lo stesso giorno, il giorno dopo le nozze, nell'ex fortino di avvistamento che insiste in località Morgicchio di Specchiolla.
Casamatta di Morgicchio, località Specchiolla
Spazio cavo - aria aperta
27 giugno 2019 Giuseppe De Siati































foto di: Eugenia Covotsou, Isabella Nazzarri, Alex Urso, Giuseppe De Siati, Myvanwy Gibson e Gianluca Zonca


testi


All misunderstandings will vanish very soon
L'opera consiste in un biglietto trovato dall'artista all'interno di un biscotto cinese. Il foglietto riporta una scritta: "All misunderstandings will vanish very soon" (tradotto in italiano: "Tutti i malintesi svaniranno presto"). Un messaggio semplice e fatto di poche parole per invitare alla conciliazione. Un augurio che suona ancor più forte sui resti della "casamatta" pugliese, un luogo originariamente preposto alla guerra e che ancora conserva nei suoi mattoni l'eco di ferite belliche lontane.
Alex Urso

CUTTLEFISH AND POTATO CHIP Installation/video
Cuttlefish have one of the largest brain-to-body size ratios of all invertebrates and are known to change color rapidly to achieve a hypnotic effect to stun prey, which they then paralyse with venom before consuming. Cuttlefish possess an internal structure called the cuttlebone. This porous structure provide it with buoyancy, which the cuttlefish regulates by changing the gas-to-liquid ratio in the chambered cuttlebone. Each species' cuttlebone has a distinct shape, size, and particular pattern of ridges.Innovators pioneered the ridged potato chip, which was first computer modelled and then 3-D printing technology was used to create optimal potato chip prototypes. The idea was to give consumers a more three-dimensional experience by making chips with a corrugation pattern, and it is now sold in more than 20 countries.

Myvanwy Gibson

Il vulcano, ovvero: anche le rocce sbocciano.
Isabella Nazzarri

Formafarfalle, invito al sogno
Insieme. Il giorno dopo le nozze ho chiesto ai miei amici di celebrare la natura, al tramonto, vivendo un rudere sulla costa come luogo del mito materno.
Ho trovato i cocci di una mattonella color celeste che ricorda il cielo, infranti su uno scoglio li ho raccolti e riutilizzati per costruire qualcos'altro: forme di farfallee e di una venere.
Giuseppe De Siati

A rivederci
E' una sorta di sacco-bandiera che cerca di acchiappare il sole di quel preciso momento e all'interno del quale sembra volare una rondine, simbolo di ritorno e augurio di giorni e ricordi felici.
Gianluca Zonca

venerdì 14 giugno 2019

Sistemica





Da una contemplazione dell'esistentesi rileva quell'unità di senso primordiale che lega le parti nell'universo. E ancora tutto è interconnesso.



Via Paolo Paruta, 59 – Milano

apertura ore 18.30 del 27/06
dal 27/06 al 7/09 su appuntamento al 3349498643

martedì 4 giugno 2019

SYNTAXIS – Prima il soggetto




















Venir giù

Il moto discendente del luogo invita il soggetto a volgersi dentro. Venir giù. L'ingresso è illuminato appena da una luce sommessa ad invitare all'azione, penetrare la penombra per prendere visione.
Tre exsuvie in fila disegnano una linea. Sono posizionate su uno specchio rotondo, sembrano riflettersi lungo una traiettoria, il soggetto stesso appare rispecchiarsi nel continuum. Così il movimento incessante dell'acqua, nel video Flanerie mentre il soggetto scorre controcorrente sino a scomparire nel riflesso di luce.
Nelle opere presentate l'idea del divenire appare intrecciare positivo e negativo. Il dentro e il fuori degli esoscheletri e lo scorrere controcorrente dei pesci. Sono gli opposti che ridondano il luogo originario del soggetto che si pensa, il sè tra il lontano e il vicino, tra macro e microcosmo di un puntino piccolissimo ripreso da un insieme in cui ogni movimento rimodula l'insieme in una concatenazione nuova di immagini.
Il linguaggio apre il senso ai singoli istanti, la fotografia fissa le immagini disegnate dagli osservatori tra i pallini di piombo di Cosmo un punto di vista diagonale; le scritte alle pareti, di Nuove declinazioni del sapere, si offrono alle interpretazioni dell'osservatore che può riformulare la sintassi variamente. Il momento tra le parti temporali acquista una forma nella ripresa del divenire. La scritta incisiva e grande sulle pareti riduce lo spazio a schermo e rimpicciolisce l'osservatore, modificando la percezione delle dimensioni reali, tre le schermate, tutte intercambiabili tra loro. Al contrario la dimensione minima del visibile umano, i pallini calibro 12 sovradimensionano nuovamente la percezione spaziale e il tutto dipende dal punto di vista nella stanza, in questo posizionarsi il soggetto ritorna agente.
Non c'è nulla di nuovo in questa presentazione, o nelle singole opere, ma c'è nuovamente, ciò che deve accadere, che deve essere vissuto più che rivissuto.
Non è il soggetto a ritornare agente a ricostruire il presente?Un ritorno del soggetto in grado di pensarsi? (1)
Ci si ritrova, così, in un luogo, tra le exsuvie e i pesci soggetti di un movimento e di una mutazione, la scrittura e la fotografia che fissano momenti di un movimento, il disegnare ed il leggere azioni della conoscenza, nel luogo dell'agire che è esattamente nel mezzo: tra l'immobile scorrere di ciò che è stato e ciò che deve ancora essere. Qui risuona l'armonia degli opposti.
Giuseppe De Siati

1 Cfr. La condizione neomoderna, di Roberto Mordacci, 2017, Einaudi

foglio di sala:

In occasione del Festival Spazi 2018, a Milano, 14mq_spazio cavo apre con interventi e opere di Veronique Pozzi Painè e Giuseppe De Siati.
La mostra si sviluppa intorno al lavoro di ambientazione: sarà l’osservatore, posto al centro della scena, il vero protagonista poiché potrà dare un ordine di senso alle cose esposte nel loro insieme, attraverso il suo stesso posizionarsi nell’ambiente o rispetto la singola opera.
Allo sguardo dell’osservatore sono date le parti di un discorso più ampio e dalle molteplici interpretazioni, un movimento verso l’interno, emergere dai segni in un gioco di libere associazioni che rimandano al sé.
È parallela l'azione del soggetto, è il gioco delle parti, a quella della natura ritratta dalle exuvie e dai pesci, squarciare l'eterno scorrere nell'essere, il soggetto agisce e in questa azione cognitiva si realizza comprendendo il suo stesso continuo mutare.

Opere presentate:

Nuove declinazioni del sapere, gessetto e acrilico su muro, Veronique Pozzi Painè, 2018

Tre semplici parole. Lettere come piccoli monoliti rossi dipinti su muro bianco. Coinvolgimento diretto e pluralità di interpretazione... Se solo io sapessi? O se solo tu sapessi? Il sapere scivola verso declinazioni diverse, spaziali ed emozionali.

Flânerie, ripresa video tratta da una passeggiata lungo il Naviglio della Martesana, Giuseppe De Siati, 2018

L'acqua scivola giù mentre dei pesci rossi risalgono la corrente sino a scomparire
nel riflesso luminoso.
L'opera che nel titolo adotta il concetto caro a Baudelaire fa parte di una serie di lavori derivati da escursioni naturalistiche quanto nello spazio urbano contemporaneo, ambienti vissuti come fonti di esperienza contemplativa.

Cosmo, un punto di vista diagonale, piombo, foto e osservatori, Giuseppe De Siati, 2018

Il lavoro si compone di un set minimo di tre parti: i pallini di piombo calibro 12 con con cui disegnare e fotografare; le immagini che nascono dalla rimodulazione delle sfere ed un pallino tra le mani degli osservatori.
Metafora geometrica dello spirito cosmico, rappresentato come principio incorporeo, Cosmo è un sistema di immagini di cui lo spettatore è invitato a cogliere la più piccola parte dell'insieme. Infatti, ogni immagine esiste in relazione all'altra e ognuna di essa si basa sul rapporto tra pieno e vuoto. Esiste una relazione diagonale tra le parti, grazie all'osservatore che costruisce un ordine di senso; in geometria la diagonale è la linea che congiunge due vertici opposti: in questo caso la diagonale tra la materia rappresentata dal piombo e il piccolo spazio vuoto al centro, tra un punto e l'altro delle singole parti, tra l'immagine matrice e l'immagine rappresentata. Mentre un'osservatore trattiene nella mano una delle piccole sfere, la porta con sè sino a passarla ad un altro fruitore.

Esistenziale, exuviae su specchio; Veronique Pozzi Painè, 2018

Morte? O inizio di una nuova vita? Esoscheletri chitinosi di cicale giacciono come muti testimoni di un avvenuto ciclo vitale. Lacerazione, vuoto, sospensione, cambiamento... tutto é costante riferimento al processo di metamorfosi e di impermanenza.
14 mq _ spazio cavo

14mq è la metratura minima per definire un’amibiente come abitabile da più persone. Sulla base di questo criterio, 14mq nasce come luogo di convivenza artistica, di incontro e dialogo tra unità differenti: uno spazio introspettivo abitato attraverso processi estetici di confronto creativo in grado di creare corpi iconici unici.
Presentato la prima volta nel 2017 con la mostra Abito, via Paolo Paruta 59, 14 mq – spazio cavo è un luogo sotterraneo e cangiante alla poetica di ciascun artista o operatore culturale chiamato a delimitare e caratterizzare lo spazio in maniera specifica. In questo modo la misura minima del vivere comune, 14 mq, diventa la superficie per assicurare all’alterità una propria ed efficace funzione estetica.

Sede

Via Paolo Paruta, 59 – Milano
(a pochi metri dalla fermata Cimiano della metropolitana linea 2)

apertura dalle ore 18.00 alle ore 21.00 nei giorni 5-6-7 ottobre
dal 7 al 14 ottobre
negli altri giorni su appuntamento al 3349498643

www.14mq.blogspot.com
spazio14mq@gmail.com

giovedì 27 settembre 2018

SYNTAXIS – Prima il soggetto



In occasione del Festival Spazi 2018, a Milano, sarà presentato 14mq_spazio cavo   con interventi e opere di Veronique Pozzi Painè e Giuseppe De Siati. La mostrasi sviluppa intorno al lavoro di ambientazione: sara’ l’osservatore, posto al centro della scena, il vero protagonista poiché potrà dare un ordine di senso alle cose esposte nel loro insieme, attraverso il suo stesso posizionarsi nell’ambiente o rispetto la singola opera.
Allo sguardo dell’osservatore sono date le parti di un discorso più ampio e dalle molteplici interpretazioni, un movimento verso l’interno, emergere dai segni in un gioco di libere associazioni che rimandano al sé.


14 mq – spazio cavo

14mq è la metratura minima per definire un’amibiente come abitabile da più persone. Sulla base di questo criterio, 14mq nasce come luogo di convivenza artistica, di incontro e dialogo tra unità differenti: uno spazio introspettivo abitato attraverso processi estetici di confronto creativo in grado di creare corpi iconici unici.
Presentato la prima volta nel 2017 con la mostra Abito, via Paolo Paruta 59, 14 mq – spazio cavo è un luogo sotterraneo e cangiante alla poetica di ciascun artista o operatore culturale chiamato a delimitare e caratterizzare lo spazio in maniera specifica. In questo modo la misura minima del vivere comune, 14 mq, diventa la superficie per assicurare all’alterità una propria ed efficace funzione estetica.
sede / spazio espositivo
(a pochi metri dalla fermata Cimiano della metropolitana linea 2)
apertura dalle ore 18.00 alle ore 21.00 (durante il periodo del festival)

lunedì 20 agosto 2018

Abito, via Paolo Paruta, 59 Milano


Foto Gianluca Zonca. Istante di Gianluca Zonca e Flusso di Jymmi Milani;
Flusso di Jymmi Milani e 14mq di Giuseppe De Siati


Abito

Studi Festival 2017

È la coincidenza dello studio con la vita domestica, la casa, nella forma che nasce dall'abitare lo spazio.
La casa che abito è espressione di quell'atteggiamento che entra in relazione col luogo e si manifesta prendendo forma nell'abitazione. In questo contesto resta riservata ad uso esclusivo la camera da letto posta nell'ingresso principale, come fosse una sorta di statement; la cucina dedicata all'incontro con l'altro è la Stanza della Conoscenza e della trasformazione, accoglie il lavoro di Sara Siami; la terza stanza con i suoi accessi è ipogea ed è dedicata agli ospiti, è la stanza della presenza collettiva, Spazio 14 mq, accoglie i lavori di Carlo Galli, Jimmy Milani e Gianluca Zonca.
Abito, secondo l'idea di uno stato già sviluppato ma non pienamente realizzato, anzi, che trova compimento nell'incontro con l'altro.
La casa, un miniappartamento ricavato all'interno di una palazzina storica, la dimora padronale della legatoria Caspani, si trova nei pressi del Naviglio della Martesana. Gli ambiti della mostra sono strutturati su due livelli. Il percorso si articola secondo i tre accessi dell'abitazione, attraverso due scale i tre ambienti attivano una doppia circolarità: dalle cantine si entra nello Spazio 14 mq, si risale la cucina, la Stanza della Conoscenza, proseguendo per la camera da letto si ricomincia o viceversa.

29/01/2017 Milano Abito, via Paolo Paruta, 59 Milano




foglio di sala


L'idea sublime di essere al mondo
e la condizione degli opposti.

La terra, la città di Milano, il naviglio della Martesana ed il suo quartiere, le mura domestiche. Interno esterno sono condizioni che si avvicendano dando carattere al luogo abitato e indirizzano l'essere abitante. Così prende forma Abito, dal valore dell'inseparabilità della partitura quotidiana e contingente al carattere ideale dell'atto creativo che pure dà un senso alla vita reale. Secondo questa precisa ottica ha preso forma il progetto della mostra in casa, presentata durante Studi Festival terza edizione; nel luogo in cui il processo di abitazione è al nono mese, l'apertura delle mura domestiche all'ospite pone la questione della collocazione dell'opera nello spazio della vita quotidiana.
La mostra è stata sviluppata sulla base di un confronto 1:1 con i quattro autori, nel tentativo emotivo di un incontro non sempre riuscito e con risultati inattesi.
La casa ha tre ingressi indipendenti, sviluppando altrettanti percorsi. In questo scritto si seguirà un movimento discendente, verso lo spazio delle relazioni, il livello ipogeo caratterizzato dal "soggiorno", per poi risalire verso il piano terreno con la cucina e la stanza del riposo.

La discesa e la scoperta del valore della luce. (Milani)
Una discesa porta al livello sotterraneo, in fondo, nel deambulatorio si incontra Flusso, una cascata di colore di un'insieme di carte che hanno un’andatura ritmica verticale, come un monito alla polarità ambivalente della vita, un salire e scendere in un ciclo continuo. I fogli presentano una piega periodica, ripetuta per tutta la superficie che riverbera il movimento di espansione ascensionale dell'apertura di un mantice, evidente nelle pieghe che sono state distese in verticale. La sintonia con le scale, strutture architettoniche che connettono il basso con l'alto, risuona in una corrispondenza interiore con i moti dell'animo umano; la collocazione di Flussocaratterizza la discesa e l'ingresso verso lo spazio intimo della relazione, con la scoperta della luce restituita nelle forme del colore. Una presenza inaspettata in quel luogo che si lega all'inconscio primordiale, il sotterraneo ed il colore della luce riporta all'archetipo della caverna come rappresentazione del mondo; l’incontro con Flusso desta meraviglia, la stessa che le grottesche della Domus Aurea di Roma dovettero suscitare nei loro scopritori con l'apertura ad un'altra dimensione del reale con un mondo immaginario.

Stato di coscienza: il presente unico di una transizione.
I segmenti corporei dell'immagine di un doppio movimento (Zonca - De Siati)
Le opere suscitano una visione che sfocia nell'ossimoro dello scorrere del tempo fermo, attraverso l'organizzazione della durata dei tempi di fruizione, sempre parziale, frammentata rispetto l'immagine che si può creare nella mente di ognuno. Nello spazio delimitato l'osservatore può costruire un'immagine esperienziale, essendo la durata degli eventi gestita e più o meno vicina alla velocità naturale degli eventi, rimanendo nell'ambito della consapevolezza; in Istante è proprio l'attimo come unità minima che viene dilatato, il ciclo alternato bianco nero con cui appare la superficie secondo un mostrarsi apparentemente fermo nel tempo, dovuto alla gestione lenta della durata e 14 mq che si svolge nel movimento ambientale delle correlazioni. Uno spazio senza correlazioni non può essere un ambiente.
La dialettica transitoria dell'alternanza, nell'apparire bianco e nero, con tempi molto rallentati rispetto la sua fruizione, segna la linea trascendentale di un istante che appare sospeso e sembra interrompere il continuum cronologico. La staticità del movimento di Istante nell'immagine apparente si rompe e si ribalta nel movimento statico del pavimento mobile, 14mq; il carattere provvisorio determinato da ogni contatto, il minimo spostamento nello spazio delimitato si svolge nel tempo orizzontale, e ogni movimento si assesta nell'attesa di quello successivo, in un'immagine insita allo spazio reale della natura, dove nulla giace immobile.
"Sotto il mondo materiale c'è un tempo immateriale (...) esiste un mondo non materiale, fatto di pura temporalità, un mondo di forze vibranti, un mondo di impulsi di energie che interagiscono ritmicamente in una complessa e articolata danza che sembra estendersi e dare origine e significato a tutto l'universo" (Rifkin J. Guerre del tempo. Il mito dell'efficienza e del progresso e lo sconvolgimento dei ritmi naturali, Milano Gruppo Ed. Fabbri, Bompiani 1987, p.42). In questo senso le due opere, nello spazio ipogeo, atterrano lo spirito scoprendo l'idea sublime di essere al mondo, attraverso la manipolazione della percezione temporale del movimento come energia vitale dell'universo, la sensazione della durata nel tempo di un cambiamento.
Se vedo le rughe del tronco di un essere secolare, tra le pieghe riesco ad immaginare lo scorrere del tempo. Allo stesso modo l'immagine che le singole opere compongono in questa mostra è la somma delle unità visive coincidenti all'immagine che si è formata della stessa somma di quel preciso momento. Nella scena reale i lavori portano con se il valore di input ritmici, suggeriscono ed indirizzano la codificazione di un doppio movimento riecheggiando la staticità dell'avvenimento: verso l'alto, nella dimensione verticale del tempo di Istante; orizzontale, nel movimento immanente di 14 mq. I due lavori danno forma alla "dimensione presente del tempo universale sarebbe quindi impercettibile se non vi fosse il movimento. È il movimento che determina il tempo universale in puro presente. Anzitutto, perché si manifesta come ondeggiamento presente: (...)" (L'essere e il nulla. La condizione umana secondo l'esistenzialismo, Jean-Paul Sartre, Il Saggiatore, 2008, p. 263). La percezione del movimento costituisce l'equilibrio formale, Istanteappare statico determinando una percezione del cambiamento, come un onda lenta lo schiarirsi della scultura, o viceversa, porta a sentire il movimento del divenire; 14 mq è fermo e si muove come ondeggiamento del presente, delle correlazioni ambientali.
Non possiamo capire dove e quando stiamo perché il presente è passato e futuro che si scontrano. La vita è lo scontro continuo tra passato e futuro.” (Gianluca Zonca). Il presente emerge nella forma che la coscienza riesce a prendere da un continuum, il particolare di un tutto, ed è tale solo se separato dal resto. Avviene l’intuizione dell’infinito in un frangente e la percezione verticale del tempo si incrocia al movimento orizzontale dello spazio: il setaccio di Saggioè il centro ideale di questo doppio movimento, al centro della stanza.
La stanza della conoscenza e l'idea di conquista del mondo.
(Siami - De Siati)
La stanza della trasformazione è caratterizzata da Gnosi, l'impronta del solco della deglutizione e della masticazione. Lo spazio tra i denti combacia perfettamente, in ogni individuo in modo unico, l'atto del deglutire è permesso dall'occlusione che è la chiave per assimilare il Creato; risolve in sé la dicotomia spirito e materia.
L'idea del doppio, di una natura graziosa e dura con il suo duplice volto, è illustrata nella riduzione di una pittura onirica, nella dimensione ridotta e compattata di nove diari visivi, mostrando nel gesto di ripiegare il foglio il tentativo di conquistare la natura nella sua originaria organicità.
Nelle vecchie scatole è riposta la capacità dei fanciulli di meravigliarsi della vita del Creato. Così sono custoditi i libretti Nine to universe secondo lo sguardo libero del piccolo dinanzi all'infinita forza rigeneratrice della natura, in grado di trasformare, di dare e riprendere a sé. Lo scopritore, pagina dopo pagina, nell’atto conoscitivo riprende a separare i vari aspetti. La visione degli acquerelli, infatti, è legata alla riapertura del foglio.
L’idea di poter mettere in tasca qualcosa coincide con l'idea stessa di poter contenere le forze della natura, portare con se quelle energie significa possederne il senso, averle e o poterle assimilare. Acquisire un senso della realtà sviluppando quella capacità prensile cui fa riferimento Gnosi, una forza, quella del morso che vede anche l’essere umano costretto tra gli altri animali alle cose della materia.
Se Flusso apre al mondo dell'immaginazione, trasformando la percezione dello spazio, evocando la levitazione dei corpi in un altrove in contrasto con la direzione dello scendere in profondità,Nine to universe richiama alla mente la realtà fantasiosa delle antiche grottesche in scala ridotta e portatile, tascabile, nove libretti “fabulati” che ricordano le capacità immaginative umane attraverso le acrobazie di una pittura onirica, come sarebbe piaciuto definire le grottesche a Daniele Barbaro, 1556, per il loro carattere libertario, privo di riferimenti intellettuali (cfr. La grottesca, A. Chastel, Carte d'Artisti, Abscondita 2010, Milano).
Giuseppe De Siati




testi

Nine to universe
Il titolo adattato da una canzone di Jimi Hendrix.
Nove libretti illustrati, dipinti, disegnati con varie tecniche. Sono dei piccoli diari visivi nascosti nella scatola dei biscotti che vanno scoperti da visitatori.
L'idea è venuta quando ho visitato la casa studio di Giuseppe De Siati, e mi ha raccontato del suo progetto "Abito". Ho visto due vecchie scatole di biscotti bellissime nel piano di sotto e ho chiesto se potevo usarle per presentare il mio lavoro, mi sembravano in sintonia con il progetto, le opere vanno ad abitare la scatola. Normalmente queste scatole di biscotti sono note più per la loro estetica invece del loro contenuto e spesso, dopo aver finito i biscotti, si tengono per tenere altre cose dentro. Mia nonna teneva i suoi attrezzi da cucito dentro queste scatole. in ogni casa in cui le vedevo ero sempre curiosa di aprirle per vedere cosa c'era dentro ed ero sempre sicura di trovare tutto tranne i biscotti.
Sara Siami

Gnosi
L'essere umano compie un movimento articolare di comprensione del mondo, evidente nella linea del piano occlusale, la "chiave" unica per ogni individuo con cui assimiliamo il creato. Si tratta della forza del morso, articolazione legata alla masticazione e al deglutire, articolazione che identificano l'essere umano tra gli altri esseri animali che hanno sviluppato questa capacità di conquistare la vita.
Giuseppe De Siati

Flusso
La mia opera, realizzata site-specific per Studi Festival 2017 all’interno del Progetto “Abito” presentato da Giuseppe De Siati nel proprio studio. Un opera formata da un insieme di carte. Una visione d’insieme da leggere come fosse un invito, un flusso di energie, concretizzatosi in un susseguirsi di pieghe di differenti misure che richiamano il profilo di una scala, in questo caso “impossibile”, troppo ripida e troppo fragile per essere scalata, utilizzata solo come visione, come suggerimento per giungere ad uno stato di elevazione. La collocazione di questo intervento artistico, posto nel tragitto obbligato che il visitatore deve necessariamente fare per accedere allo scantinato (un sottoscala), attribuisce al lavoro un altro significato: la voglia che persiste nell’essere umano di arrivare a toccare vertici sempre più alti e spesso inarrivabili, dove nello specifico, il sottoscala assume l’aspetto metaforico della grotta primordiale e la scala stessa, il percorso che ha fatto l’uomo nel proprio processo evolutivo. Un percorso fatto spesso di ostacoli apparentemente insormontabili, ma che solo con la forza della sensibilità e della conoscenza possono essere superati. Un invito verso il cammino dell’elevazione, quasi un percorso iniziatico verso l’essenza delle cose.
Jimmy Milani

Spazio 14mq
14 mq è lo spazio minimo per la costruzione di un soggiorno, la stanza da salotto (D.M. 5 luglio 1975). La delimitazione e la caratterizzazione dello spazio abitabile delle relazioni, in questo caso, con le perline di polistirolo.
Le piccole sfere si muovono con facilità, caratterizzano uno spazio mobile e difficile da individuare o da contenere, disegnando un sistema aperto. Un'area in continua ridefinizione, in cui ogni contatto determina un cambiamento complessivo dell'area.
Giuseppe De Siati

Istante
Su un quadrato nero appare un alone chiaro che in un tempo dilatato si espande su tutta la superficie per poi, allo stesso modo, contrarsi e sparire. L'esperienza visiva dell'opera può essere solo parziale o frammentata in porzioni di tempo ma non può mai essere completa e rimanda a un respiro la cui percezione non può che essere potenziale. Un fiato apparentemente eterno che diventa evanescente come un istante che si trascina nel tempo.
Gianluca Zonca

Saggio
Come un seme sa dov'è la luce
così un saggio sa di sapere ciò che serve.
La forma contenuta tra le mani giunte diventa la forma del seme che, tra le maglie della rete, trattiene la luce nella foglia oro setacciata.
Il setaccio serve a raffinare un materiale, scegliendone solo la parte più sottile, vagliando. Uno strumento che dà un'immagine figurata della ricerca, strumento sapiente di distinzione.
Giuseppe De Siati


Nella stanza riservata al riposo si trova la visualizzazione di uno statement:
Bagaglio a mano 24 ore. Linguaggio. Edicola. Suolo. Filo. Seme dell'incontro.
individuo=essere umano=viaggio=leggerezza
nel Creato

lì 14-03-2017 Milano Giuseppe De Siati




14 mq







Nel movimento delle dimensioni
un corpo osserva
cercando di cogliere.










Gianluca Zonca 13/03/2017