venerdì 14 giugno 2019
martedì 4 giugno 2019
SYNTAXIS – Prima il soggetto
Venir giù
Il moto discendente del
luogo invita il soggetto a volgersi dentro. Venir giù. L'ingresso è
illuminato appena da una luce sommessa ad invitare all'azione, penetrare la penombra per prendere visione.
Tre exsuvie in fila
disegnano una linea. Sono posizionate su uno specchio rotondo,
sembrano riflettersi lungo una traiettoria, il soggetto stesso appare
rispecchiarsi nel continuum. Così il movimento incessante
dell'acqua, nel video Flanerie mentre il soggetto scorre controcorrente sino a scomparire nel
riflesso di luce.
Nelle opere presentate l'idea del divenire appare intrecciare positivo e negativo. Il dentro e il
fuori degli esoscheletri e lo scorrere controcorrente dei pesci. Sono gli opposti che
ridondano il luogo originario del soggetto che si pensa, il sè tra
il lontano e il vicino, tra macro e microcosmo di un puntino
piccolissimo ripreso da un insieme in cui ogni movimento rimodula
l'insieme in una concatenazione nuova di immagini.
Il linguaggio apre il senso ai singoli istanti, la fotografia fissa le immagini disegnate dagli osservatori tra i pallini di piombo di Cosmo un punto di vista diagonale; le scritte alle pareti, di Nuove declinazioni del sapere, si offrono alle interpretazioni dell'osservatore che può riformulare la sintassi variamente. Il momento tra
le parti temporali acquista una forma nella ripresa del divenire. La scritta incisiva e grande sulle pareti riduce lo spazio a schermo e rimpicciolisce l'osservatore, modificando la percezione delle dimensioni reali, tre le schermate, tutte intercambiabili tra loro. Al contrario la dimensione minima del visibile umano, i pallini calibro 12 sovradimensionano nuovamente la percezione spaziale e il tutto
dipende dal punto di vista nella stanza, in questo posizionarsi il soggetto ritorna agente.
Non c'è nulla di nuovo
in questa presentazione, o nelle singole opere, ma c'è nuovamente,
ciò che deve accadere, che deve essere vissuto più che rivissuto.
Non è il soggetto a
ritornare agente a ricostruire il presente?Un ritorno del soggetto in
grado di pensarsi? (1)
Ci si ritrova, così,
in un luogo, tra le exsuvie e i pesci soggetti di un movimento e di
una mutazione, la scrittura e la fotografia che fissano momenti di un
movimento, il disegnare ed il leggere azioni della conoscenza, nel
luogo dell'agire che è esattamente nel mezzo: tra l'immobile
scorrere di ciò che è stato e ciò che deve ancora essere. Qui risuona l'armonia degli opposti.
Giuseppe De Siati
1 Cfr.
La condizione neomoderna, di Roberto Mordacci, 2017, Einaudi
foglio
di sala:
In occasione del
Festival Spazi 2018, a Milano, 14mq_spazio cavo apre con interventi e
opere di Veronique Pozzi Painè e Giuseppe De Siati.
La mostra si sviluppa
intorno al lavoro di ambientazione: sarà l’osservatore, posto al
centro della scena, il vero protagonista poiché potrà dare un
ordine di senso alle cose esposte nel loro insieme, attraverso il suo
stesso posizionarsi nell’ambiente o rispetto la singola opera.
Allo sguardo
dell’osservatore sono date le parti di un discorso più ampio e
dalle molteplici interpretazioni, un movimento verso l’interno,
emergere dai segni in un gioco di libere associazioni che rimandano
al sé.
È parallela l'azione
del soggetto, è il gioco delle parti, a quella della natura ritratta
dalle exuvie e dai pesci, squarciare l'eterno scorrere nell'essere, il
soggetto agisce e in questa azione cognitiva si realizza comprendendo
il suo stesso continuo mutare.
Opere presentate:
Nuove declinazioni del
sapere, gessetto e acrilico su muro, Veronique Pozzi Painè, 2018
Tre semplici parole.
Lettere come piccoli monoliti rossi dipinti su muro bianco.
Coinvolgimento diretto e pluralità di interpretazione... Se solo io
sapessi? O se solo tu sapessi? Il sapere scivola verso declinazioni
diverse, spaziali ed emozionali.
Flânerie,
ripresa video tratta da una passeggiata lungo il Naviglio della
Martesana, Giuseppe De Siati, 2018
L'acqua scivola giù
mentre dei pesci rossi risalgono la corrente sino a scomparire
nel riflesso luminoso.
L'opera che nel titolo
adotta il concetto caro a Baudelaire fa parte di una serie di lavori
derivati da escursioni naturalistiche quanto nello spazio urbano
contemporaneo, ambienti vissuti come fonti di esperienza
contemplativa.
Cosmo, un punto di
vista diagonale, piombo, foto e osservatori, Giuseppe De Siati,
2018
Il lavoro si compone di un
set minimo di tre parti: i pallini di piombo calibro 12 con con cui
disegnare e fotografare; le immagini che nascono dalla rimodulazione
delle sfere ed un pallino tra le mani degli osservatori.
Metafora geometrica dello
spirito cosmico, rappresentato come principio incorporeo, Cosmo è un
sistema di immagini di cui lo spettatore è invitato a cogliere la
più piccola parte dell'insieme. Infatti, ogni immagine esiste in
relazione all'altra e ognuna di essa si basa sul rapporto tra pieno e
vuoto. Esiste una relazione diagonale tra le parti, grazie
all'osservatore che costruisce un ordine di senso; in geometria la
diagonale è la linea che congiunge due vertici opposti: in questo
caso la diagonale tra la materia rappresentata dal piombo e il
piccolo spazio vuoto al centro, tra un punto e l'altro delle singole
parti, tra l'immagine matrice e l'immagine rappresentata. Mentre
un'osservatore trattiene nella mano una delle piccole sfere, la porta
con sè sino a passarla ad un altro fruitore.
Esistenziale,
exuviae su specchio; Veronique Pozzi Painè, 2018
Morte? O inizio di una
nuova vita? Esoscheletri chitinosi di cicale giacciono come muti
testimoni di un avvenuto ciclo vitale. Lacerazione, vuoto,
sospensione, cambiamento... tutto é costante riferimento al
processo di metamorfosi e di impermanenza.
14 mq _ spazio cavo
14mq è la metratura
minima per definire un’amibiente come abitabile da più persone.
Sulla base di questo criterio, 14mq nasce come luogo di convivenza
artistica, di incontro e dialogo tra unità differenti: uno spazio
introspettivo abitato attraverso processi estetici di confronto
creativo in grado di creare corpi iconici unici.
Presentato la prima volta
nel 2017 con la mostra Abito, via Paolo Paruta 59, 14 mq – spazio
cavo è un luogo sotterraneo e cangiante alla poetica di ciascun
artista o operatore culturale chiamato a delimitare e caratterizzare
lo spazio in maniera specifica. In questo modo la misura minima del
vivere comune, 14 mq, diventa la superficie per assicurare
all’alterità una propria ed efficace funzione estetica.
Sede
Via Paolo Paruta, 59 –
Milano
(a pochi metri dalla
fermata Cimiano della metropolitana linea 2)
apertura dalle ore 18.00
alle ore 21.00 nei giorni 5-6-7 ottobre
dal 7 al 14 ottobre
negli altri giorni su
appuntamento al 3349498643
www.14mq.blogspot.com
spazio14mq@gmail.com
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