venerdì 14 giugno 2019

Sistemica





Da una contemplazione dell'esistentesi rileva quell'unità di senso primordiale che lega le parti nell'universo. E ancora tutto è interconnesso.



Via Paolo Paruta, 59 – Milano

apertura ore 18.30 del 27/06
dal 27/06 al 7/09 su appuntamento al 3349498643

martedì 4 giugno 2019

SYNTAXIS – Prima il soggetto




















Venir giù

Il moto discendente del luogo invita il soggetto a volgersi dentro. Venir giù. L'ingresso è illuminato appena da una luce sommessa ad invitare all'azione, penetrare la penombra per prendere visione.
Tre exsuvie in fila disegnano una linea. Sono posizionate su uno specchio rotondo, sembrano riflettersi lungo una traiettoria, il soggetto stesso appare rispecchiarsi nel continuum. Così il movimento incessante dell'acqua, nel video Flanerie mentre il soggetto scorre controcorrente sino a scomparire nel riflesso di luce.
Nelle opere presentate l'idea del divenire appare intrecciare positivo e negativo. Il dentro e il fuori degli esoscheletri e lo scorrere controcorrente dei pesci. Sono gli opposti che ridondano il luogo originario del soggetto che si pensa, il sè tra il lontano e il vicino, tra macro e microcosmo di un puntino piccolissimo ripreso da un insieme in cui ogni movimento rimodula l'insieme in una concatenazione nuova di immagini.
Il linguaggio apre il senso ai singoli istanti, la fotografia fissa le immagini disegnate dagli osservatori tra i pallini di piombo di Cosmo un punto di vista diagonale; le scritte alle pareti, di Nuove declinazioni del sapere, si offrono alle interpretazioni dell'osservatore che può riformulare la sintassi variamente. Il momento tra le parti temporali acquista una forma nella ripresa del divenire. La scritta incisiva e grande sulle pareti riduce lo spazio a schermo e rimpicciolisce l'osservatore, modificando la percezione delle dimensioni reali, tre le schermate, tutte intercambiabili tra loro. Al contrario la dimensione minima del visibile umano, i pallini calibro 12 sovradimensionano nuovamente la percezione spaziale e il tutto dipende dal punto di vista nella stanza, in questo posizionarsi il soggetto ritorna agente.
Non c'è nulla di nuovo in questa presentazione, o nelle singole opere, ma c'è nuovamente, ciò che deve accadere, che deve essere vissuto più che rivissuto.
Non è il soggetto a ritornare agente a ricostruire il presente?Un ritorno del soggetto in grado di pensarsi? (1)
Ci si ritrova, così, in un luogo, tra le exsuvie e i pesci soggetti di un movimento e di una mutazione, la scrittura e la fotografia che fissano momenti di un movimento, il disegnare ed il leggere azioni della conoscenza, nel luogo dell'agire che è esattamente nel mezzo: tra l'immobile scorrere di ciò che è stato e ciò che deve ancora essere. Qui risuona l'armonia degli opposti.
Giuseppe De Siati

1 Cfr. La condizione neomoderna, di Roberto Mordacci, 2017, Einaudi

foglio di sala:

In occasione del Festival Spazi 2018, a Milano, 14mq_spazio cavo apre con interventi e opere di Veronique Pozzi Painè e Giuseppe De Siati.
La mostra si sviluppa intorno al lavoro di ambientazione: sarà l’osservatore, posto al centro della scena, il vero protagonista poiché potrà dare un ordine di senso alle cose esposte nel loro insieme, attraverso il suo stesso posizionarsi nell’ambiente o rispetto la singola opera.
Allo sguardo dell’osservatore sono date le parti di un discorso più ampio e dalle molteplici interpretazioni, un movimento verso l’interno, emergere dai segni in un gioco di libere associazioni che rimandano al sé.
È parallela l'azione del soggetto, è il gioco delle parti, a quella della natura ritratta dalle exuvie e dai pesci, squarciare l'eterno scorrere nell'essere, il soggetto agisce e in questa azione cognitiva si realizza comprendendo il suo stesso continuo mutare.

Opere presentate:

Nuove declinazioni del sapere, gessetto e acrilico su muro, Veronique Pozzi Painè, 2018

Tre semplici parole. Lettere come piccoli monoliti rossi dipinti su muro bianco. Coinvolgimento diretto e pluralità di interpretazione... Se solo io sapessi? O se solo tu sapessi? Il sapere scivola verso declinazioni diverse, spaziali ed emozionali.

Flânerie, ripresa video tratta da una passeggiata lungo il Naviglio della Martesana, Giuseppe De Siati, 2018

L'acqua scivola giù mentre dei pesci rossi risalgono la corrente sino a scomparire
nel riflesso luminoso.
L'opera che nel titolo adotta il concetto caro a Baudelaire fa parte di una serie di lavori derivati da escursioni naturalistiche quanto nello spazio urbano contemporaneo, ambienti vissuti come fonti di esperienza contemplativa.

Cosmo, un punto di vista diagonale, piombo, foto e osservatori, Giuseppe De Siati, 2018

Il lavoro si compone di un set minimo di tre parti: i pallini di piombo calibro 12 con con cui disegnare e fotografare; le immagini che nascono dalla rimodulazione delle sfere ed un pallino tra le mani degli osservatori.
Metafora geometrica dello spirito cosmico, rappresentato come principio incorporeo, Cosmo è un sistema di immagini di cui lo spettatore è invitato a cogliere la più piccola parte dell'insieme. Infatti, ogni immagine esiste in relazione all'altra e ognuna di essa si basa sul rapporto tra pieno e vuoto. Esiste una relazione diagonale tra le parti, grazie all'osservatore che costruisce un ordine di senso; in geometria la diagonale è la linea che congiunge due vertici opposti: in questo caso la diagonale tra la materia rappresentata dal piombo e il piccolo spazio vuoto al centro, tra un punto e l'altro delle singole parti, tra l'immagine matrice e l'immagine rappresentata. Mentre un'osservatore trattiene nella mano una delle piccole sfere, la porta con sè sino a passarla ad un altro fruitore.

Esistenziale, exuviae su specchio; Veronique Pozzi Painè, 2018

Morte? O inizio di una nuova vita? Esoscheletri chitinosi di cicale giacciono come muti testimoni di un avvenuto ciclo vitale. Lacerazione, vuoto, sospensione, cambiamento... tutto é costante riferimento al processo di metamorfosi e di impermanenza.
14 mq _ spazio cavo

14mq è la metratura minima per definire un’amibiente come abitabile da più persone. Sulla base di questo criterio, 14mq nasce come luogo di convivenza artistica, di incontro e dialogo tra unità differenti: uno spazio introspettivo abitato attraverso processi estetici di confronto creativo in grado di creare corpi iconici unici.
Presentato la prima volta nel 2017 con la mostra Abito, via Paolo Paruta 59, 14 mq – spazio cavo è un luogo sotterraneo e cangiante alla poetica di ciascun artista o operatore culturale chiamato a delimitare e caratterizzare lo spazio in maniera specifica. In questo modo la misura minima del vivere comune, 14 mq, diventa la superficie per assicurare all’alterità una propria ed efficace funzione estetica.

Sede

Via Paolo Paruta, 59 – Milano
(a pochi metri dalla fermata Cimiano della metropolitana linea 2)

apertura dalle ore 18.00 alle ore 21.00 nei giorni 5-6-7 ottobre
dal 7 al 14 ottobre
negli altri giorni su appuntamento al 3349498643

www.14mq.blogspot.com
spazio14mq@gmail.com